Questa fase è il primo contatto tra la comunità e la coppia di fidanzati: solitamente le coppie che scelgono di celebrare il loro matrimonio nella Chiesa, si rivolgono al loro parroco. I parroci, assieme alle coppie catechiste, accoglieranno i nubendi e li indirizzeranno alla (ri)scoperta principalmente dei fondamenti della fede e del progetto di vita proposto nel Sacramento del Matrimonio.
Quanto possa durare questa fase varierà caso per caso, in ragione dei tempi di maturazione delle differenti coppie e da quanto la pratica religiosa sia consolidata in loro: tipicamente si andrà da un minimo di alcune settimane a qualche mese.
Più in dettaglio, la fase intermedia si propone i seguenti obiettivi:
- Riflettere sul primo annuncio della fede (kerigma).
- Mostrare il sacramento del matrimonio come un dono, un aiuto che Dio mette a disposizione degli sposi per realizzare le attese dell’amore umano autentico.
- Presentare l’annuncio evangelico sul matrimonio: fedeltà, unicità, definitività, fecondità[18]
Alle coppie è così offerta una prima occasione di riflessione sulle motivazioni personali delle loro scelte di fede e di vita e di analisi di eventuali condizionamenti od ostacoli per un convinto prosieguo del cammino.
Attraverso alcuni incontri con le coppie, il Parroco e gli operatori conducano i fidanzati e curino con loro un rapporto che li coinvolga personalmente, a supporto del loro discernimento.
La parrocchia che accoglie i fidanzati è il primo luogo di incontro. Tuttavia, per offrire loro occasioni utili di confronto, e per l’organizzazione della pastorale a livello locale, gli incontri potranno svolgersi a livello interparrocchiale o di vicaria.
Al termine di questa fase di accoglienza, un Rito[19], da celebrarsi all’interno della liturgia comunitaria, testimonierà l’ingresso della coppia nella fase catecumenale vera e propria.
Materiale per incontri
fase intermedia SCHEDA vocazione all’amore
fase intermedia SCHEDA fedeltà unicità definitività